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Articoli sui giornali locali ne sono usciti. Persone, non solo piacentine, ne hanno parlato. Ma nessuno ha sottolineato il lavoro, la passione e la fatica che quasi 150 “formiche” hanno condiviso e sopportato per mettere in scena il primo Festival Freestyle di Piacenza. Alley-OoP! 2013: un anno per idearlo e giorno per giorno organizzarlo, una sola settimana per allestirlo.

Dal 7 al 9 giugno l’Arena Daturi di Piacenza – sito storico purtroppo poco valorizzato e sfruttato dal comune piacentino – è diventata il palcoscenico di un evento sportivo, ma anche musicale, artistico e conviviale, che in molti sperano possa diventare il punto di partenza di un cambiamento e di un “ringiovanimento” della città emiliana.

​Alla base di tutto la volontà e il coraggio di un’associazione sportiva piacentina, nata da un paio d’anni, grazie all’impegno e alla determinazione di Marcello Casaroli – presidente di Anthill Project – e delle sue formiche associate.

Partita dall’organizzazione di week-end in montagna all’insegna dello Snowboard, diventata sostenitrice e Famiglia ufficiale di fuoriclasse quali Jenza Kamai – campione di Flatland – e Filippo Bubba – atleta di Monoclicle – , Anthill Project è pian piano diventato sinonimo di Freestyle a 360° creando rapporti di amicizia – oltre che di lavoro – con le più importanti associazioni del settore italiane. Importantissima la collaborazione con i ragazzi di The Garden Snowboard Camp di Madonna di Campiglio, quella con i Caio Riders Snowboard Club di Parma, e quella con WakeParadise CablePark di Montichiari. Ma non solo. All’interno di un Festival Freestyle che si voglia far rispettare non potevano di certo mancare alcune delle discipline più in voga nel mondo negli ultimi anni: il Parkour ad esempio, grazie alla partecipazione dell’associazione Parkour Piacenza, e la disciplina Boulder, grazie al sostegno di Macaco Climbing School, sempre di Piacenza, che in tre giornate ha visto iscriversi quasi 150 persone, tra bambini ed adulti, incuriositi dalla possibilità di scalare una parete alta 4 metri con l’aiuto di professionisti.

Non ci si può però limitare a parlare degli Action Sports, per i quali comunque potremmo spendere migliaia di altre parole, perché Alley-OoP! ha anche significato Musica, e che musica! Un impianto musicale del genere non si era mai visto e sentito a Piacenza e men che meno immaginato. Un Funktion one che ha fatto tremare per ore e ore il terreno, proprio come i cuori pieni di voglia di danzare e fare festa delle migliaia di persone che nei tre giorni si sono scambiate di posto davanti al Main Stage, e che non è stato spento neanche a causa della pioggia, che ahimè domenica pomeriggio è giunta implacabile a bagnare l’Arena.

Oltre ad esaltare ed accogliere la musica di DJs venuti da tutta Italia, il Main Stage dell’Alley-OoP! ha ospitato, proprio sotto la pioggia, una Battle Rap senza precedenti che ha visto aggiudicarsi un premio di 300€ il tagliente BLNKAY venuto da Genova.

Sorprendente, ovviamente in senso positivo, anche la partecipazione e l’attenzione ottenuta dal Contest di Writers OLLIE for ALLEY, che oltre ad aver attirato artisti, rapper e sportivi, ha dato modo ad un giovane artista piacentino – Gianluca Rossi – di vendere i pannelli da lui realizzati durante il Festival, diventando così vetrina e spazio di condivisione della Street Art.

Ad organizzare il Festival insieme ad Anthill Project – è importante sottolinearlo in quanto avvenimento raro ed importante per Piacenza – hanno partecipato Baciccia Caffè Letterario, Bar San Marco e Temple Bar, tre locali in apparenza in concorrenza, e centinaia di volontari che per amicizia o stima hanno deciso di supportare Marcello e il suo sogno e far parte del carrozzone Anthill.

A dire di tutti gli organizzatori e delle migliaia di partecipanti, l’Alley-OoP! Freestyle Festival, oltre ad esser stato un evento riuscito ed unico nel suo genere, potrebbe rappresentare davvero il primo passo per un cambiamento radicale di una delle città a più alto tasso di popolazione anziana e, perché no, anche fungere da esempio per altre città italiane.

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Review: Alley-OoP! Freestyle Festival targato Anthill Project

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Constellatio Humanae

Solo Show of Gianluca Rossi at Baciccia Caffè Letterario of Piacenza

Gianluca Rossi, giovane artista piacentino classe 1992, fin da piccolo manifesta una spiccata inclinazione per l'arte e la voglia di dedicarcisi a livello professionale. Inizia la sua formazione artistica al Liceo Artistico Bruno Cassinari di Piacenza, specializzandosi e diplomandosi nel 2011 all'indirizzo grafico, e la prosegue in terra milanese iscrivendosi al corso di Graphic Design & Art Direction alla Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano, dove attualmente frequenta il secondo anno.

Nonostante per lavoro Gianluca utilizzi quasi ed esclusivamente il computer e negli anni abbia deciso di specializzarsi nel campo grafico, ha voluto mantenere il proprio rapporto con il pennello continuando parallelamente a dipingere, riuscendo così a consolidare un proprio e definito stile pittorico. 

 

Constellatio Humanae è un progetto illustrativo che comprende sia tele pittoriche che stampe digitali, abbracciando quindi tutti gli ambiti artistici ai quali Gianluca si dedica.

Gli 11 ritratti pittorici esposti rappresentano Perse, Pan, Apollo, Cefeo, Arcas, Andromeda, Zeus, (i tre nomi mancanti) ed Ercole e Draco fusi in un volto solo e sono stati realizzati con acrilico, misto penna e un tipo particolare di pennarello a base di vernice acrilica. 

Nelle stampe digitali, invece, Gianluca ha scelto per la loro risonanza mitologica 8 costellazioni celesti - Bootes (Arcas), Capricornus (Pan), Cepheus (Cefeo), Draco, Hercules, Ophiuchus e quella di Pegasus e Andromeda fuse insieme - e vi ha sovrapposto frammenti di ossa umane per mostrarne la somiglianza e il legame. Parallelamente ha creato 5 costellazioni immaginarie a partire da altri frammenti ossei per sottolineare come l'uomo con la propria morte si fonda e diventi universo stesso. 

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